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domenica 9 settembre 2012

Vi proponiamo, oggi, un lavoro particolare che abbiamo realizzato durante lo scorso anno scolastico. Il lavoro parla dell'acqua, della sua importanza, e si distacca dal canonico concepimento delle ricerche.
Ci è stato donato, da una persona per noi molto importante, un metodo di studio fantastico, grazie al quale imparare è diventato un piacere; infatti, una volta assegnatoci l'argomento-studio, abbiamo avuto piena libertà per quanto riguarda la realizzazione e l'esposizione alla classe. Ognuno ha così potuto dar sfogo alla propria fantasia, e noi in particolare abbiamo riscoperto una vera e propria passione, che è scrivere, e che oggi siamo qui a condividere con voi.
Non ringrazieremo mai abbastanza la persona che ci ha donato così tanto, e vogliamo trasmettere anche a voi questo importante metodo di studio. Oggi vedremo come scrivendo si può imparare e divertirsi.



L' acqua

Nel mezzo del cammin della sua vita
si ritrovò per una strada sconosciuta,
quel maledetto cammello la diritta via aveva perduta.
Fatti non foste a fidarvi dei cartelli
ma per seguir virtute ed esperienza.
" Camminare pallido e assorto,
sotto questo sole sono quasi morto"
D'in su la vetta della duna antica
filosofo solitario, nel deserto
imprecando vai, finchè non trovi la via.
Ma sedendo e mirando
interminati spazi al di là della duna
Cocceio il filosofo una luce vide
e di seguirla decise.
"Ah quanto a dir qual era è cosa dura
questa ricerca dell'acqua pura.
Per questa via si va ne le fonti eterne,
per questa via si va accompagnato da lucerne,
per questa via si va illuminando la mente.
Chiare, fresche e dolci acque!"
Ed ecco verso di lui venir da dune
un vecchio bianco per antico pelo
gridando: " Guai a te, filosofo anziano!"
E così disse Cocceio.
" Verrà la morte e non avrà i miei occhi,
questa morte che ci accompagna dal mattino
alla sera, insonne, sorda,
vedi chi se la scorda!"
Ma guardando bieco l'anziano con parola rapida disse:
" Ah vestito di spudoratezza, avido di giovinezza,
come può volentieri lasciarti passare il custode dell'acqua pura?"
Davvero non per l'eterna giovinezza Cocceio era venuto
a cercar qui,
ma per scoprire il mistero che da tempo i suoi antenati avevano tramandato.
" Taci. Su la riva della sorgente non odo parole".
" Oh vecchio" disse " che per cento miglia perigli
sono giunto all'occidente,
a questa tanto picciola sorgente non vogliate
negar l'esperienza
che concedete a così poca gente!"
E fino che il sole saliva nel mezzo del cielo,
d'ambe le parti volavano insulti.
E già erano alla fine,
quando il custode gettò le armi e tornò mite.
" Spesso il male di vivere ho incontrato
ma poi tu, vecchio strampalato
con un cammello mal conciato
il pensier mio hai cambiato"
Stanco di lottare,
il custode lo fece così passare,
e Cocceio prese quindi a cantare.
" Filosofo ricco di conoscenza, aiutami o Musa,
che a lungo vagai dopo aver deciso di svelare
dell'antica fonte il mistero.
Di molti uomini le città vidi e conobbi la mente,
un'odissea patì viaggiando per cercare la sorgente.
Ma cosa nasconde questa fatal fonte
che a sentir dire dona l'eterna giovinezza?
Anche a me dì qualcosa dei misteri di Sorella acqua,
la quale è molto umile et pretiosa et casta".
Tanto facile e tanto breve la ricerca sua
gli era sembrata
che neanche una ' fiesta' con lui aveva portata.
" Forse perchè della fatal fame
tu sei l'immago a me sì caro vieni, o frutto".
Così disse afferrando una deliziosa pera
quando ormai era già calata la sera.
Quanta vita, quanta bellezza attorno a quel ruscello
e il filosofo capì che il luogo della fonte era quello.
" Laudato sii, mi Signore, per sora nostra madre Terra,
la quale sustenta et governa
e produce diversi frutti con coloriti flori et herba".
Cocceio ormai stremato
fu così illuminato,
e con una perla di saggezza
fece a noi chiarezza.
" Il viaggio fu pieno di travagli
ma ora verranno le stelle, le tacite stelle.
Le cose che avevo credute non le credo più.
Acqua, fonte di giovinezza, altro non è che vita.
La giovinezza è costituita da ciò che le sta intorno:
fiori, pini irti,ginestre fulgenti di fiori accolti,
ginepri folti di coccole aulenti, mirti divini.
Nostro dovere è saperla custodire per non perderci
il bene più prezioso che abbiamo in questa Terra"
Perciò dal racconto ora enunciato,
carpite, o gente, il messaggio lanciato:
chiudete il rubinetto e badate che non si versi
nessuna goccia
e preferite al bagno la doccia.
L'acqua in bottiglie di plastica non prendete
perchè molto più inquinamento produrrete,
per non parlare dei soldi che sprecherete.
Se poi i depuratori decidete di usare
prima o poi il filtro dovrete cambiare.
Perchè solo se risparmiamo
il mondo noi salviamo.
Un applauso e per oggi è tutto,
questo è della produzione l'ennesimo frutto!

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