La vita è dolore: magari Buddha esagerava un pò, ma ci sono periodi in cui non è molto difficile immaginare il perchè della sua filosofia. Distaccarsi dai desideri terreni e da tutto ciò che è inutile al nostro spirito, secondo lui, sarebbe il modo migliore per raggiungere la felicità e la pace interiore, ma allora dovremmo rinunciare anche ai nostri sogni? E come potremmo mai riuscirci, se sono l'essenza del nostro essere e l'unico modo per renderci felici?

Quando ogni cosa intorno a noi sembra andare male, quando ci sentiamo impotenti e così vulnerabili di fronte alle situazioni della vita, quando non riusciamo a sorridere, quando la mattina chiudiamo gli occhi e sospiriamo rassegnati prima di iniziare la nostra giornata, quando desideriamo ardentemente che il tempo passi in fretta, quando facciamo finta di ignorare il disagio che abbiamo dentro, quando ci guardiamo allo specchio e rifuggiamo il nostro stesso sguardo, quando non c'è niente che ci entusiasmi, qualcosa non va. E quel qualcosa è dentro di noi.
Ci spinge a chiederci perchè ci sta succedendo questo, perchè vivere è così difficile, perchè nulla va semplicemente come vorremmo noi. Perchè ciò che desideriamo non può essere realtà, perchè la nostra voce è così debole, il nostro sguardo incapace di andare oltre l'apparenza. Perchè ciò che sogniamo non può realizzarsi, perchè continuaimo a ripeterci di essere noi gli artefici del nostro destino quando sono altri a decidere per noi.
Arriva un periodo nella vita in cui nulla ci sembra andare per il verso giusto ed ogni cosa che facciamo diventa priva di significato ed inutile. Ci chiediamo in continuazione quando finirà il tempo dell'indecisione e vedremo la luce alla fine del tunnel...

Tuttavia, si dice che ciò che non ci uccide ci fortifica: per quanto ci possa sembrare scuro il mondo, l'importante è non perdere mai la fiducia nella vita, la speranza che qualcosa prima o poi possa cambiare. Avere anche semplicemente qualcuno accanto, che ci possa sostenere con i suoi consigli, ci aiuta a non abbatterci e ci dimostra che vivere non è mai un errore, che non è solo sofferenza ma che è un'egual proporzione di bene e male, perchè deve necessariamente esistere il nero per far sì che risalti il bianco.
Se ci sembra di essere sbagliati, di non essere adatti, giusti, meritevoli di esistere in questo mondo, non dobbiamo fare altro che chiudere gli occhi e ascoltare in silenzio il nostro cuore che batte: è la dimostrazione che siamo unici e speciali, che ci è stata donata la vita non per sprecarla con tristezza e sconforto, ma per un fine ben preciso. E abbiamo tutta la vita per scoprirlo.
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