Raccontami una storia.
Un invito accattivante, un desiderio disinteressato, un
ordine così flebile, inutile quando non si è disposti ad ascoltare. Cos’è una
storia? È un insieme di parole, con più o meno senso, in base a quanto si
voglia stupire e coinvolgere chi ascolta. È un fiume in piena nel quale è
impossibile bagnarsi nelle stesse acque, è una stella piccola piccola nel
grande universo della nostra vera storia. Già, perché di storie ce ne sono
tante quante i granelli di sabbia sulla riva del mare, tante quante le
goccioline d’acqua che cadono durante un acquazzone, tante quante se ne possono
immaginare.. e tanto diverse quanto i fiocchi di neve che cadono in una fredda
giornata d’inverno.
Qualche storia è un po’ timida e bisogna scavare nel profondo
per trovare il suo significato vero, perché le storie in fondo fanno anche
questo, nascondono altre storie: meno evidenti, meno chiassose, meno vivaci, ma
non per questo meno importanti.

Una storia deve essere raccontata per esistere. Ed una volta
che ciò avviene, vivrà per sempre.
Alcune cose non muoiono mai: i ricordi, ad esempio. Crediamo
di poterli cancellare, di poterli mettere da parte, di distruggerli, ma non è
così. Ogni ricordo fa parte di noi, e non possiamo distruggere ciò che siamo.
Ogni ricordo va accettato, spolverato e riposto nella grande biblioteca della
nostra memoria, per essere a tempo debito ripreso e vissuto nuovamente. Anche i
ricordi sono piccole storie della quotidianità, di ciò che siamo stati.
I sogni invece? I sogni sono storie di ciò che vorremmo
essere, di ciò che saremo. Anche i sogni non possono essere cancellati. Anche i
sogni fanno parte di noi, come noi facciamo parte di una storia. La storia della nostra esistenza.
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