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domenica 23 dicembre 2012

Per sempre giovani: Le vacanze e gli inconvenienti

Non c'è niente di più bello dell'inizio delle tanto attese vacanze di natale. Direi che era pure ora...non ne potevo più.
Quell'adorabile sensazione di rilassamento, al calduccio nel proprio letto, quando i sogni vagano liberi nella tua mente, non pressati dal sorgere di un nuovo giorno, quando sembra che circoli nell'aria una dolce armonia, una dolce canzoncina che ti ricorda che è Natale, quando tutto tace eppure sembra di sentire voci di bambini intonare la canzone "White Christmas", quando il profumo della colazione invade le camera e sembra risvegliarti l'anima e il cuore, oltre che il palato... eh, sono cose da famiglia del "Mulino Bianco"...cose meravigliose, ma non di certo reali. Ora vi descrivo come sono realmente andati i fatti il mio primo giorno di vacanza. Prime ore del mattino, mente ancora proiettata nel mondo dei sogni, avvolta nel calore del mio letto, priva di qualsiasi capacità logico-razionale. 07:30, ho dimenticato di spegnere la sveglia, rumore assordante e fastidioso del vecchio rottame che mia madre ha accuratamente riposto sul comodino di fianco al mio letto, nella posizione strategica che lo colloca a direzione del mio orecchio, posizione infallibile per traumattizzarmi e buttarmi giù dal letto all'esatta ora. Altro che canzoncina di Natale! Comunque con un solo colpo metto fine a quel suono terribile. Finalmente posso tornare ai miei sogni, alla mia tranquillità, alla mia armonia...ancora per poco però. Ore 08:00 del mattino, mentre tutto là fuori tace, gli uccelini iniziano a volare liberi nel cielo, per quanto il freddo possa permetterlo, un altro rumore assordante invade la mia mente. Questa volta è il citofono. Chi potrà mai essere a quest'ora? e bè la risposta è semplice qualche ottantenne rompiscatole che si alza alle 4 del mattino ed è convinto che averci lasciato riposare fino alle otto è tardi. Riconosco che è lui, mio zio, in realtà è lo zio di mia madre, ma questo non cambia la drammatica realtà dei fatti, e cioè che sono solo le otto del mattino! Lui lo riconosci da subito, solo lui riesce a farsi riconoscere dal solo citofono; parte col suonare e dopo 3 minuti è ancora lì imperterrito, convinto che la forza che ha impresso non è abbastanza.Pensate che è tanto preso dal premere il pulsante del citofono che se qualcuno gli risponde non ci fa nemmeno caso! E così sei costretto a scendere giù al freddo a dirgli di salire perchè è aperto. Certo se sei fortunato e riesce a sentire la tua voce al citofono allora non c'è bisogno di scendere, in compenso però grida così forte che tutto il vicinato riesce a sentirlo. Pensate che io dal mio letto lo sentivo gridare nel tipico dialetto del nostro piccolo paese. Comunque, faccio finta di essere talmente stanca da non riuscire ad udire la sua "esile" voce, resto nel mio letto e cerco allo stesso tempo di mantenere la totale calma. Non riesco, vorrei riuscire a fare finta di non sapere della sua presenza, ma lui non parla normalmente, grida così forte che pur trovandomi al piano di sotto riesco ad ascoltare la sua voce come se stesse parlando a pochi millimetri dal mio orecchio. Sento tutta la discussione che ha con mia madre la quale gli chiede di parlare leggermente meno forte ricordando lui che c'è gente che dorme.  Lui inizia ad alzare la voce, pensate un pò, quel suo parlare "normalmente" ha la potenza di 10 uomini messi insieme, e lui riesce a fare molto di più!  Roba da matti gente! Pensate un pò, tra tutta la gente con la quale poteva parlare lui chiede proprio della mia persona. Mio fratello viene in camera chiedendomi di alzarmi perchè LUI vuole vedermi. Rassegnata, infastidita al punto giusto, mi alzo e sforzandomi di stampare un dolce ed innocente sorriso sulle labbra, mi reco da lui. Faccio la mia entrata, assonata, affamata, infastidita... il mio sguardo era la chiave della realtà e cioè la potente voglia di strozzarlo! Lui inizia a chiedermi se mi sembra la giusta ora di svegliarmi, io nella mia mente: -maledetto certo che non mi sembra l'ora di svegliarmi, non ne avevo la minima intenzione di svegliarmi a quest'ora barbara il mio primo giorno di vacanza, ma sai com'è qualcuno non ha niente da fare evidentemente.- Poi continua nel suo dialetto, che a stento riesco a comprendere, dicendomi che lui alla mia età andava a lavorare... e cose di questo genere. Avevo voglia di chiedergli se aveva intenzione di parlarmi dei suoi tempi per l'ennesima volta, quando per fortuna mia madre prepara il caffè e così riempio la mia bocca con quello. Eh, dovrò rassegnarmi, in questo periodo verrà spesso a casa. Pazienza, pazienza tanta pazienza, solo questo serve! Buonanotte a tutti!

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