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mercoledì 24 ottobre 2012

PER SEMPRE GIOVANI:esperienze? sì grazie!

Allora...vediamo un pò, dove eravamo rimasti? ah sì, ecco... come avrete potuto capire il mio nome è Giulia ho sedici anni e frequento il terzo anno del liceo scientifico. Capelli biondi, occhi scuri...na, non mi perderò in queste sciocchezze, ho cose più importanti da raccontare. Vi ho già accennato riguardo la mole di amici "tutti strani" che ho, ma quella era solo una piccola parentesi, ho tanti episodi da raccontarvi e "tipi" da descrivervi. Forse, a questa età, noi ragazzi siamo un pò "schizzati", questo fa sì che ognuno di noi risulti "strano, particolare" alla massa. Ne ho conosciuta di gente bizarra...di tutte le specie. Ad esempio, durante le mie vacanze estive, ho avuto la possibilità di partecipare ad una "vacanza-studio" (che di studio ha ben poco) che mi ha permesso di soggiornare, insieme ad altri duecentocinquanta ragazzi di tutta Italia, quindici giorni in Inghilterra. Inizialmente convivere con quella gente è davvero difficile! Ti accorgi che su 250 persone, ragazzi della tua stessa età, neanche uno è simile a te. I primi giorni che ero lì, fui un pò perplessa: possibile che pur venendo dalla stessa nazione, pur essendo accomunati da una cultura, una lingua, modi di vita, sembra che viviamo chi in Alaska e chi nel Sahara?! Ora, tralasciando le nostre megagalattiche conoscenze della geografia, credo che se vi racconto di quella gente che proveniva dalla stessa regione e non lo sapeva, voi vi deprimiate e smettiate di leggere, così, facendo finta di non saperlo, passerei alla questione non c'è un bel niente di culturale e/o strorico ad accomunare tutte le nostre splendide regioni italiane. Sembrà strano, o forse no, ma da nord a sud sembra ci sia un oceano a dividerci. Certo, ci tengo a specificare che questo non vuol dire che l' Italia va divisa! Ci sono stati uomini che hanno lottato e perso la vita per unirla, e certo non aspettandosi di perdere anche questa memoria. Quello che volevo sottolineare era che l'Italia è meravigliosa così, nella sua diversità, nella condivisione di regole e leggi pur avendo culture diverse. E poi l'Italia è così, chi pretenderebbe di separare il mare.
Vi dicevo della gente che ho incontrato in questo viaggio, gente strana: persone con i capelli color arcobaleno, gente con seri problemi mentali, chi di schizzofrenia acuta, insonnia e tanto altro. Insonnia, eh... non ho visto l'ombra del letto per la bellezza di due settimane! Ci riunivamo in 15/20  in una stanza di 2m per 2! Roba da svenire. Eravamo vogliosi di condividere la notte tutti insieme e farci compagnia a vicenda invece di stare solitari, avevamo persino una grande voglia di dormire ma, sai quando 5 persone condividono un misero letto ad una sola piazza, c'è ben poco da dormire.Io condividevo il mio letto con altre 5 ragazze, e praticamente si può dire che il 90% del mio corpo era sospeso nel vuoto, l'altro 10% era sotteso e incastrato dalla gamba dell'altra che ancora mi teneva ancorata al letto per modo di dire. Con il capo praticamente appeso al bordo del letto, il sangue che mi arrivava al cervello donandomi quella sensazione da "sono completamente fatta", cercavo di chiudere gli occhi concentrandomi sulla fatidico binomio 6:00 del mattino- lezione. Quasi riuscivo ad addormentarmi quando risate tremende mi rimbombano nell'orecchio, apro gli occhi e per un quarto d'ora giuro, ho davvero creduto di essere diventata cieca in quanto un flesh potentissimo, di quelli che ti fanno un lavoro di completo acciecamento per un bel quarto d'ora, che neanche i migliori acidi riescono, ecco, uno di quei flesh, mi riempie la vista non appena schiudo le palpebre nel buio più completo. Potete immaginare il resto; il sangue al cervello c'era tutto, ero ormai diventata cieca ed il pensiero che il mattino che si apprestava a nascere dovevo andare a lezione rendevano schizzata.Recuperata la vista, vado per muovermi, per spiegare alle mie compagne, che dall'altro capo del letto mi ridevano in faccia, che non ero affatto felice del simpatico scherzo che mi avevano fatto, quando mi ritrovo non semplicemente giù, ma sotto il mio letto, che di mio era rimasto solo il cartellino. Umiliata, piena di polvere mi rialzo e cosa faccio?... scoppio a ridere anche io! Non mi restava che ridere, oramai, le mie speranze di riuscire a dormire almeno un'ora erano vane. Così per tutti i 15 giorni. Risultato? puntualmente il mattino eravamo peggio dei cani rabbiosi, suscettibili, nervosi e ovviamente stanchi. Non mi era mai capitato di addormentarmi durante la lezione, così per evitare di essere cacciata dall'insegnante bevevo chili e chili di caffè, che poi chiamarlo caffè è un grave insulto a quella bevanda color marroncino, che qui in Italia siamo soliti bere. Era acqua immischiata ed una strana polvere: una porcheria unica, per un'amante del caffè come me.
Certo, l'insegnante non aiutava, il suo parlare esclusivamente in inglese faceva sì che io restassi al di fuori dei discorsi, figuratevi, non riuscivo a parlare e comprendere in italiano! Eh...che fantastica esperienza. Posso assicurarvi che mi sono affezzionata molto a quella gente "bizarra". Adesso, solo adesso, che mi rendo conto di non poter più condividere con loro le mie giornate, rientro nell'ottica che era fondamentale conoscerli tutti. Nella loro diversità erano importanti. Sapete cosa ho imparato da questa esperienza? che ogni ESPERIENZA, anche la più spiacevole in realtà si verifica un prezioso aiuto alla vita.Per quanto non lo saremo mai, più arricchiamo il nostro bagaglio più saremo completi. Più gente abbiamo la possibilità di conoscere, più il mondo ci sembrerà piccolo nella sua vastità! 

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