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sabato 23 marzo 2013

Leggere...

Leggere.
Sentiamo continuamente questo verbo. A scuola, quando ci costringono a prendere tra le mani un grosso "mattone" classico, a casa, dove i nostri genitori ci impongono di provare almeno per un pò ad avere qualcosa di diverso dal computer sotto gli occhi, per strada, negli uffici, al parco, quando il vento sfoglia le pagine e non abbiamo la voglia di tenere il segno...
Leggere: è un verbo. Seconda coniugazione, infinito.
Il punto è questo: infinito. Leggere è infinito nell'istante in cui ci rendiamo conto che l'infinito è la nostra possibilità mentale di rompere le barriere del Tempo e dello Spazio. Immergerci negli oceani più profondi, esplorare le foreste più fitte, stringere tra le mani una stella, soffiare un alito di vita in un mondo solo nostro, in cui le uniche leggi valide sono quelle imposte dal nostro volere...
Leggere è infinito poichè l'infinito è materializzare il tutto dal niente. Creare dal nulla, costruire con la materia dei sogni. Pezzo per pezzo, metro per metro, grazie alle parole il nostro universo prende vita: è un universo che non esiste, questo è vero, che è lontano dalla realtà tanto quanto lo sono i nostri desideri, ma siamo noi a stabilire il criterio di verità di un qualcosa.
Leggere non è qualcosa che possono imporci; dobbiamo essere noi a volerlo, a desiderare di aprire quel libro e sfogliare quelle pagine. Poi, nulla è come prima. La nostra mente si apre su orizzonti inesplorati, aleggia su territori incontaminati, vaga tra sentieri mai percorsi.
Leggere ci apre ad una nuova vita e ci accorgiamo del potere delle parole quando queste cominciano a fare breccia nel nostro cuore. Leggere è tutto ciò di cui abbiamo bisogno quando sentiamo il desiderio di fuggire, perchè il mondo dei libri è accogliente e annulla tutti i nostri pensieri, tutte le nostre preoccupazioni...
Quando i prof ci impongono qualche libro per le vacanze, ogni tanto dovremmo ringraziarli: giudichiamo in fretta dalla copertina, ma è il più grosso errore. Strano pensare che tra i miei libri preferiti figura "Orgoglio e pregidizio" tanto quanto "Il cavaliere d'inverno" o "I passi dell'amore". Tre libri diversissimi, un classico e due più moderni, ma accumunati dal quel medesimo sentimento che mi conquista ogni volta che poso uno di questi sulle ginocchia, aprendolo con delicatezza e immergendomi in quell'oblio letterario.
Leggere è qualcosa di indescrivibile, poichè non solo ci mostra l'infinito ma ci rende partecipi di quell'infinito stesso. Tocca a noi scegliere di lasciarci conquistare o meno...

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