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sabato 3 novembre 2012

I Leanson: una dolce ricetta!


Uno, due, tre cucchiai di farina. Belli grossi, altrimenti il composto rimaneva troppo liquido. Per Petunia, le dosi dei libri di cucina erano solo per coloro che non avevano mai preso un mestolo in mano: già, perché era impensabile fare un dolce con un righello e un contagocce pronti all’uso per ogni minimo ingrediente. L’esperienza era la sua miglior ricetta; per ottenere una bella crema pasticcera, ad ogni cucchiaio di farina andava abbinato un bicchiere di latte e una dose di zucchero. Poi, la sua arma segreta: vaniglia, che Nathalie adorava, e un po’ di succo di limone, che piaceva invece a Matt; ma non troppo, altrimenti Josy non l’avrebbe mangiata. Petunia ringraziò per l’ennesima volta il cielo perché Dan era ancora piccolo: era l’unico che non si lamentava mai di nulla. Sarebbe impazzita, se avesse dovuto tener conto anche dei suoi gusti.
Era inutile negarlo: fare la mamma era una vera e propria vocazione. Bisognava tener bene a mente tutto ciò che andava fatto, seguire ognuno dei componenti della sua famiglia, e non solo i più piccoli. Matt e Nathalie sapevano essere testardi quanto Josy e a volte credeva che la persona più matura tra i suoi quattro figli fosse proprio Dan.
Con un sospiro, tornò a mescolare la crema. Bisognava farlo continuamente, in modo da non farla bruciare. Era un procedimento lungo e noioso, ma necessario: senza crema, il millefoglie sarebbe stato un pasticcio. Diede l’ultima occhiata al libro di ricette posato sulla cucina, aperto alla pagina sbagliata, e lo richiuse con rassegnazione. Quanto facevano sembrar facile e veloce qualcosa che di facile e veloce non aveva nulla!
« Mamma è pronto? »
Josy adorava il millefoglie, ma ancor di più aiutare sua madre a ripulire il contenitore della crema. Petunia sorrise quando la vide già armata di cucchiaio.
« Non è ancora finita. » la informò con pazienza, ben sapendo che sua figlia ne aveva poca in materia di dolci.
« Ma quanto ci mette?!? » esclamò disperata, sporgendosi in punta di piedi per vedere il contenuto della pentola sul fuoco.
« Guarda. » affermò Petunia, inclinando il bordo del contenitore in modo che Josy potesse rendersi conto che la crema era ancora troppo liquida. « Qualche altro minuto. »
« Posso mescolare io? »
Sapeva che l’entusiasmo di sua figlia era dettato dalla sua golosità: identica a Marshall, nel carattere e nell’aspetto.  Dei suoi quattro figli, solo Nathalie aveva ereditato i suoi occhi verdi: Matt, Josy e Dan avevano gli occhi scuri come il loro papà. Nel carattere, chiunque li avesse conosciuti avrebbe affermato con sicurezza che della tranquillità e dell’accuratezza nelle piccole cose propria di Petunia non ne era rimasta neanche l’ombra. Anzi, quel chiunque avrebbe faticato persino ad ammettere che erano fratelli e sorelle, tanto erano diversi tra loro. Matt le ricordava suo marito da giovane: aveva grande entusiasmo, voglia di fare, ma sapeva sedere e ascoltare, se necessario. Nathalie, invece, era Nathalie: un modo così personale di vedere il mondo, tutto suo, così spensierato. Le ricordava così tanto sua sorella, anzi era certa sarebbero andate tremendamente d’accordo, se solo…
Petunia deglutì e si costrinse a sorridere a Josy mentre l’aiutava a prendere una sedia. Josy era tutta suo padre: fiera, libera, ribelle, testarda. Se voleva qualcosa, doveva ottenerla ad ogni costo e nulla avrebbe potuto farle cambiare idea. Al contempo, era una bambina così dolce, così allegra, che riusciva a contagiare tutti. Così esuberante, e decisamente così tanto golosa! Adorava i dolci di ogni tipo: dal cioccolato al caramello, dalle paste ai gelati, dai cioccolatini ai frullati. Se si voleva far tornare sua figlia di buon umore, un dolce era ciò che ci voleva.
« Attenta a non scottarti! » l’avvertì, aiutandola a mescolare.
« Mamma possiamo metterci lo zucchero a velo? »
« Alla fine sì. »
Josy fremeva dalla voglia di assaggiare quella crema che era sicura sarebbe stata così deliziosa e l’attesa non faceva che accrescere il suo desiderio e la sua impazienza.
« Ma quanto ci mette! »
Petunia rise, prima di lasciarla da sola a mescolare e raggiungere Dan che giocava tranquillo sul pavimento. Lo prese in braccio e, dopo avergli dato un leggero bacio sulla guancia, lo fece sedere a tavola. Poi, finalmente, spense il fuoco.
« Evviva! » gridò Josy, precipitandosi a riprendere il cucchiaio.
« Calma, deve raffreddarsi un po’! » esclamò, continuando a mescolare. « E prendi un cucchiaio anche a tuo fratello! »
La bambina, sbuffando, porse a Dan il suo cucchiaino colorato e si sedette accanto a lui. Proprio quando Petunia stava per mettere un po’ di crema in un piattino, Marshall entrò in cucina.
« Che profumino! »
Sapeva bene che quella frase di suo marito in realtà ne aveva sottintesa un’altra, perciò porse anche a lui un piatto, alzando gli occhi al cielo.
« Non dovevi! » esclamò ridendo Marshall.
Mentre lei riempiva la pasta sfoglia, fu accompagnata dal rumore di cucchiai all’opera. Sperò che la crema sarebbe bastata, anzi si affrettò ad usarla perché sapeva che quei tre golosi avrebbero chiesto molto presto un’altra porzione.
« Matt e Nathalie? » chiese suo marito, tra un cucchiaio e l’altro.
« I tuoi figli mi hanno abbandonata qui con un mucchio di cose da fare. » esclamò Petunia, agitando minacciosamente una paletta di legno piena di crema verso di lui.
« Costringere Nathalie a fare le faccende di casa è una vera impresa… »
« Io ho rifatto il mio letto stamattina! » intervenne Josy, fiera del suo piccolo contributo.
Marshall le diede un colpetto di assenso sulla spalla e tornò a rivolgersi a sua moglie.
« Speravo di uscire tutti insieme stasera… lo scopo di questa vacanza era trascorrere del tempo insieme no? »
« A me piacerebbe molto. Andiamo a quel locale sulla spiaggia vicino alla scogliera? Quello dove Nathalie ha festeggiato tutti i suoi compleanni qui? » propose con entusiasmo Petunia, perdendosi nei ricordi.
« Ora è diventato un pub. » la informò Marshall.
La donna rimase immobile per un momento.
« Un PUB? Ma era così deliziosa quella sala! Quelle tendine rosa pallido… le adoravo!
« Sono cambiate molte cose… »
Petunia era stupita: quel ristorante era stato un punto fermo di ogni loro vacanza sull’isola. Quanti ricordi! Come poteva essere stato trasformato in un pub?  E la loro tradizione di festeggiare il compleanno di Nathalie lì? Quante cose erano cambiate? E quali?
Il tempo cambiava ogni cosa, ma per Petunia era troppo. Dove era finito l’isola del suo passato? L’isola dei meravigliosi momenti insieme?
« E poi, sono sicuro che convincere Matt e Nathalie a stare con noi non sarà facile. » aggiunse Marshall, posando il cucchiaio nel piatto ormai vuoto.
Già, il tempo cambiava le cose. Cose: strade, paesaggi, città, luoghi. Sì, ma soprattutto cambiava le persone. Erano cambiati anche loro?

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