Cosa
ci spinge a continuare il nostro cammino verso la strada dei
"completamente idioti"? Voglio dire, dicono di averci creati esseri
quasi perfetti, dotati di un intelletto superiore a quello di qualsiasi altra
specie, dove lo nascondiamo? Ho da poco finito di leggere un libro narrante una
storia assurda, una di quelle storie raccapriccianti e allo stesso tempo
affascinanti per il grado di elevazione della componente assurda, insomma uno
di quei libri capaci di farti riflettere. Ad attirare la mia attenzione è stato
il concetto di società priva di libertà, perché, come suggerisce il libro
stesso, "la libertà è schiavitù". Siamo al limite del paradosso, per
questo io rifletto e mi chiedo, non sarà mica vero? Muovendo dal concetto di
libertà, ossia diritto che spetta a qualsiasi uomo presente su questo pianeta
ma allo stesso tempo DOVERE di esercitare la propria libertà entro limiti che
non consentono di invadere la libertà degli altri, sembra qualcosa di
meraviglioso. Il cosiddetto "libero arbitrio" esiste davvero o è solo
un'illusione? Se credessimo nel destino, allora non dovremmo neppure essere qui
a porci la domanda, perché la parola "destino" vuole indicare
qualcosa che deve compiersi assolutamente. Se credessimo, invece, nelle
potenzialità dell'uomo, pensato come essere dotato di un cervello e supposto
che lo utilizzi, la risposta che ci pare scontata è il fatto di essere liberi.
Non ammettendo però, l'esistenza di un qualcosa al nostro interno, chiamatelo
pure "spirito" o "anima", coesistente alla ragione, anche
in questo caso dovremmo scartare l'ipotesi e/o certezza di essere liberi. Il
cervello umano, infatti, obbedisce alle leggi deterministiche della natura, per
cui qualsiasi scelta sarebbe dettata dalla necessità di ogni essere di stare
alle leggi della natura, quindi anche azioni come la scelta del proprio
partner, risulterebbero indirizzate a un unico fine, rispettare la nostra
natura. Ammettendo la coesistenza di anima e ragione, potremmo dire che anche
se il nostro cervello è programmato per stare a certe leggi, una percentuale
delle nostre scelte potrebbe essere mitigato dal sentimento, visto non come
attività anche quella propria delle nostre capacità intellettive, ma come la
legge del cuore. D'altro canto è proprio il cuore ad essere l'unico organo completamente
indipendente dal cervello, i suoi battiti li controlla esso stesso e chissà che
abbia la meglio anche sulle immense capacità del nostro cervello, così da
trasformare un eterno pensatore in un grande idiota al momento del bisogno!